Conti di deposito: cosa sono, quanto rendono, quanto sono sicuri, come scegliere il migliore

Tra i tanti prodotti  finanziari  offerti dalle banche spicca il conto deposito, un conto corrente particolare, che consente al cliente di investire una somma di denaro in modo facile, gratuito e assolutamente sicuro.

Questo tipo di conto, infatti, è tra i modi migliori di investimento a basso rischio, come un conto corrente tradizionale, che però non garantisce tassi interesse così alti.

Il conto deposito, quindi può essere considerato  come una forma di investimento (o risparmio) che garantisce un rendimento senza costi aggiuntivi.

Il conto deposito è abilitato solo per il deposito o il prelievo dei soldi.

Questa condizione, cioè il deposito di somme di denaro sul conto, consente alle banche di offrire ai propri clienti tassi di interesse (tassi creditori) più alti rispetto ad un normale conto corrente bancario.

 

Caratteristiche da valutare per scegliere il Migliore Conto Deposito.

In alcuni casi, grazie alle frequenti promozioni, le condizioni sono molto vantaggiose offrendo al cliente:

-       interessanti tassi di interesse applicati;

-       costo di apertura e di gestione del conto deposito gratuito;

-       imposta di bollo gratuita.

Per aprire un conto deposito è necessario essere titolare di un conto corrente tradizionale che fungerà da appoggio per spostare le somme da depositare e per ricevere le somme da riscuotere; normalmente queste due operazioni vengono eseguite con bonifico bancario.

 

Riassiumiamo i pregi per il migliore conto deposito

Per riassumere, è possibile affermare che oggi, il conto deposito risulta essere una buona forma di investimento con caratteristiche peculiari che lo rendono appetibile ad una sempre più vasta clientela grazie ad esempio al fatto di essere

-       senza costi di apertura o chiusura

-       tutelato dal Fondo Tutela dei Depositi

-       con rendimento garantito e certo fin dall’inizio del deposito

-       con un rendimento alto

-       con possibilità data al cliente di scegliere tra deposito libero e deposito vincolato

 

 

Tasse e bolli

Un altro aspetto è poi quello relativo al costo del prodotto finanziario: tutte queste tipologie di investimento prevedono una tassa pari al 20% del rendimento, cui va aggiunta l'imposta di bollo. Quest'ultima nel 2013 è aumentata dallo 0,10% allo 0,15% (con un minimo di 34,20 euro) e, soprattutto, se una volta era quasi sempre pagata dalla banca, oggi invece nella maggior parte dei casi è a carico del cliente.

 

Deposito libero o deposito vincolato?

Un dato su cui non ci si sofferma abbastanza è proprio la natura del conto: non svincolabile e libero. Se i primi infatti rendono di più, è anche vero che sono a tutti gli effetti bloccati e che se si ha necessità di ritirare in anticipo la somma depositata si rischia nella migliore delle ipotesi di riaverla tal quale e nella peggiore di dover pagare una penale o sentirsi rispondere di no. Prima di optare per un conto deposito non svincolabile è quindi il caso di riflettere se si può con certezza accantonare una data cifra per un certo periodo di tempo, se no è meglio sceglierne uno libero oppure, almeno, informarsi se quello non svincolabile lo è tout court o se prevede una clausola rescissoria (e nel caso quanto onerosa). 

 

Tutele e Rendimento del conto deposito

La banca, al momento del deposito del denaro, fornisce subito al cliente il rendimento finale adempiendo in questo modo all’obbligo imposto dell’aderire al Fondo interbancario di Tutela dei Depositi.

Questo a chiarimento del fatto che i conti deposito sono regolati dalla legislazione italiana. I risparmiatori sono tutelati dal fondo interbancario di tutela sui depositi, che nel caso in cui la banca fosse insolvente, garantisce la restituzione fino a 100.000 euro per intestatario.

Il conto deposito è differente dal conto corrente tradizionale perché, nella norma,non dispongono di tutti i servizi bancari di questi ultimi: non è quindi possibile ad esempio prelevare denaro con un bancomat, ricevere o fare bonifici.

 

03/03/2013

Fonte:

http://www.reteingegneri.it