Nuovo strumento fisco: lo spesometro

Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha fissato oggi a 3.600 euro, comprensivo di Iva, il tetto sopra il quale scatta l’ obbligo di comunicazione telematica al fisco delle operazioni rilevanti ai fini Iva. Un provvedimento molto atteso, in attuazione delle novità introdotte dalla manovra estiva con l’art. 21 del dl 78 del 2010. Una stretta che interessa una vasta platea di contribuenti, imprese, professionisti e anche consumatori finali.

 Già dal primo gennaio prossimo parte l’obbligo di registrazione per le operazioni effettuate dai soggetti Iva, mentre la trasmissione telematica dei dati al fisco dovrà avvenire entro il 30 aprile dell’anno successivo. Nel mirino del fisco quindi tutte le operazioni tra imprese, tra imprese e professionisti vari oltre il valore di 3.600 euro comprensive di Iva, o di importo pari o superiore ai 3.000 euro al netto dell’Iva nei casi di regimi minimi speciali. Per quanto riguarda le operazioni effettuate da soggetti con partita Iva verso i consumatori finali – stabilisce ancora il provvedimento del direttore delle Entrate, Attilio Befera – l’obbligo di registrazione scatta dal primo maggio 2011 e le operazioni commerciali vanno comunicate entro il 30 aprile del 2012. Il limite è di 3.600 euro per tutte le operazioni per le quali non c’è obbligo di fattura, vale a dire per la maggior parte delle operazioni in cui il committente è il consumatore finale.

Diverse le modalità per il 2010: innanzitutto saranno rilevanti per il Fisco le sole operazioni tra imprese e il tetto è innalzato in questo caso a 25.000 euro. Viene ampliato anche il termine di obbligo di comunicazione: per imprese e società c’è tempo fino al 31 ottobre 2011 per trasmettere alle Entrate per via telematica. Escluse dall’obbligo di comunicazioni, in quanto già tracciate, sono le operazioni di import, export o quelle già oggetto di comunicazione all’Anagrafe tributaria e le operazioni che coinvolgono soggetti che hanno sede o domicilio nei Paesi della cosiddetta black list. Il 2011 porta in dono quindi nuovi adempimenti per le imprese, che dovranno già da gennaio cominciare a compilare i dati fiscali dell’elenco clienti-fornitori. Ma anche il consumatore finale dovrà fare attenzione nel caso di acquisti importanti (un gioiello, un capo pregiato, un’automobile), pari o superiori a 3.600 euro con Iva. Si vedrà chiedere infatti il codice fiscale per la tracciabilità dell’operazione: qualche problema potrebbe sorgere nel caso di contribuenti che abbiano qualcosa da nascondere al fisco.

 

 

23/12/10

Fonte: http://www.retearchitetti.it

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