Edilizia

Vantaggi sistema a cappotto: riduzione consumi energetici, maggior isolamento, nessuna riduzione metratura disponibile

“Si abita in modo ecologico e sostenibile quando è presente un ottimo isolamento dal caldo e dal freddo, in grado di ridurre i consumi, facendo risparmiare denaro agli abitanti ed energia alla casa. È così che si assicura un basso impatto ambientale pur offrendo un habitat confortevole e salubre: da oltre 30 anni il cappotto termico si dimostra la soluzione maggiormente utilizzata, più facilmente ammortizzabile nei costi e più efficace per il rispetto dei requisiti energetici sempre più stringenti imposti dalle normative”, questa la posizione di Cortexa, Consorzio per la cultura del sistema a cappotto, nato da poco con l’obiettivo di sottolineare l’importanza e le potenzialità di questa fondamentale soluzione edile. È ormai noto, infatti, che il primo passo per rendere un involucro edilizio efficiente non sono solamente gli impianti di cui dispone, seppur di ultima generazione e in grado di coprire i settori del solare, del fotovoltaico o del geotermico; senza un corretto isolamento, l’energia prodotta da questi sistemi verrebbe dissipata irragionevolmente, vanificando gli importanti investimenti richiesti per la loro installazione.

Il legno sempre più utilizzato nella costruzione di immobili

Gli italiani amano meno il mattone. Non parliamo della crisi del settore immobiliare che pure si sta manifestando, ma della crescita dell’attenzione verso un materiale da costruzione che sembrava non appartenere più alla nostra cultura fino a poco tempo fa. Il legno.

Nel Nord Europa, infatti, le realizzazioni in legno fanno parte della cultura edilizia sia per ragioni storiche, sia per questioni d’approvvigionamento. Nei secoli scorsi, infatti, in quelle zone l’esigenza principale rispetto alle case era quella di favorire la mobilità abitativa di popolazioni principalmente dedite alla caccia, cosa che era consentita dal legno, mentre nelle regioni mediterranee, più stanziali in quanto dedite all’agricoltura, la scelta è stata quella del laterizio.

Nel secolo scorso, inoltre, il miglioramento e l’industrializzazione delle tecniche edilizie ha portato all’abbandono e al declino del legno anche per quelle parti edilizie, come le travature di tetti, pavimenti e soffitti e solo nell’ultimo decennio si è “riscoperto” il legno come elemento fondamentale per il mondo delle costruzioni, grazie alla crescente richiesta di materiali che consentano un maggiore efficientamento energetico degli edifici. E il legno sotto questo punto di vista è un vero protagonista.

Bioedilizia: un’ottima opportunità di occupazione per i professionisti

Il notevole incremento dell’utilizzo di materiali e sistemi eco-compatibili e a basso impatto ambientale sta generando una crescita di posti di lavoro.
Dopo anni di sperimentazioni, il mercato della bioedilizia è ormai in forte espansione: dalle analisi di mercato emerge, infatti, che i costruttori utilizzeranno le tecnologie verdi nel 90% dei casi entro 2016.

Come emerge dal primo sito di offerte di lavoro “green”, stanno aumentando le richieste per ingegneri ambientali e del territorio, consulenti per il risparmio energetico, agenti di commercio di energie rinnovabili e buyer per il settore fotovoltaico.

Notevoli semplificazioni previste dal decreto sviluppo con l’ampliamento dell’edilizia libera

Negli emendamenti al ddl di conversione del Decreto Sviluppo, semplificazioni incisive investono le autorizzazioni in materia edilizia. Definitivamente approvate, le modifiche entrano nel testo del ddl licenziato dalla Camera. Testo che, incassata la fiducia posta dal Governo, giunge ora all'esame del Senato.

Si ampliano le categorie di interventi che possono rientrare nella cosiddetta "attività edilizia libera" e la Comunicazione di Inizio dei Lavori si "alleggerisce" negli allegati. Novità che "fanno gruppo" con il potenziamento dello Sportello Unico, con la semplificazione della Super DIA, realizzando incisive semplificazioni, cui si aggiunge la proroga delle detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione edilizia al 30 giugno 2013.

Nuove semplificazioni per le pratiche edilizie previste dal Decreto Sviluppo: Sportello Unico con maggiori funzionalità

Le Commissioni riunite Finanze ed Attività produttive della Camera hanno terminato l'esame del disegno di legge di conversione del Decreto Sviluppo (Dl 83/2012). Numerosi gli emendamenti proposti ed approvati, tra questi un'interessante semplificazione per la presentazione delle pratiche edilizie, con un rafforzamento dello Sportello Unico.

Le nuove disposizioni sono state presentate attraverso emendamenti all'art.13 del Decreto e si affiancano alle misure, già contenute nello stesso articolo, tese a snellire la procedura per la DIA attraverso un decurtamento di acquisizioni di pareri, sostituiti dalle asseverazioni e certificazioni del professionista. Semplificazioni, queste ultime, lasciate immutate dagli emendamenti.

Decreto Sviluppo 2012 prevede procedure semplificare per la DIA

La DIA, o meglio la DIA alternativa al permesso di costruire (cosiddetta Super-DIA), viene semplificata dal decreto Sviluppo (DL 83/2012) per avvicinarla, nella procedura, alla SCIA. La regola generale è ridurre l'acquisizione di atti o pareri rilasciati da organi ed enti appositi, che saranno infatti sostituiti, come già è previsto per la SCIA, da autocertificazioni del privato e da asseverazioni, attestazioni o certificazioni a firma del professionista, incaricato di redigere la pratica edilizia.

Il decreto - già in vigore - fa salve le verifiche successive che continuano ad essere di competenza delle amministrazioni e degli organi appositi ed include le dovute esclusioni. Le certificazioni del professionista - sempre analogamente a quanto avviene per la Scia - non possono infatti essere prodotte nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici e culturali, né possono sostituire atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, né quelli previsti dalla normativa sismica o comunitaria.

Impiego rame riciclato nelle costruzioni edili: risparmio economico e vantaggio per l’ambiente

Alte percentuali di recupero, un materiale che una volta riciclato conserva le stesse proprietà di quello estratto e un utilizzo duraturo nel tempo in campo edile. Sono queste le buone notizie sul rame.

Numeri del riciclo

La media mondiale del riciclo del rame è del 33,8% il che si traduce in un risparmio di emissioni in atmosfera di 900 mila tonnellate di Co2. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’International Copper Study Group,- organizzazione di riferimento per le analisi statistiche sull’estrazione da miniera, sul riciclo e sul riutilizzo del rame-  il 44% di quello adoperato in Europa proviene dalla filiera del riciclaggio.

Isolamento termico ed acustico degli edifici: il sughero come alternativa naturale

Il suo utilizzo più diffuso è come tappo per bottiglie, ma il sughero è una risorsa da cui prendono vita centinaia di prodotti. Il materiale derivante dalle sugherete, infatti, è utilizzato nell’abbigliamento, nel settore calzaturiero, nella nautica, nell’artigianato, nel bio-arredamento e anche nell’edilizia bio e in quella tradizionale. Merito delle sue tante proprietà. E’ resistente al fuoco, impermeabile, leggero, protegge gli ambienti dal caldo e dal freddo, è rinnovabile, biodegradabile, e riciclabile.

Dal sughero di scarto dei tappi si producono pannelli e granulati per l’isolamento termico e acustico da applicare a tutto l’involucro degli edifici per migliorarne l’efficienza energetica e garantire il comfort abitativo: sottotetti e sottotegole, intercapedini, sottopavimento, pareti, isolamento a cappotto interno ed esterno degli edifici. Oltre alle elevate prestazioni derivanti dal materiale naturale, i pannelli sono realizzati con quantitativi minimi di collanti senza rischi per la salute, in genere gli stessi usati per la produzione dei tappi.

Riduzione consumi tramite la riqualificazione energetica degli edifici

L’Italia conta sul suo territorio 13 milioni e mezzo di fabbricati dei quali circa 12 milioni destinati  ad abitazioni. Il 65% di questi edifici sono ville o case unifamiliari e il resto piccoli e grandi condomini.
Dalla fine della seconda guerra mondiale ai primi anni ’80 è stato costruito il 50% del patrimonio edilizio nazionale.
Tra questi, gli edifici costruiti  tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70 hanno prestazioni energetiche molto basse, consumano circa 160 chilowattora al metro quadro, contro  i 75 di un edificio di nuova costruzione.
La loro riqualificazione energetica, con interventi radicali sull’involucro e sugli impianti, permetterebbe una riduzione dei consumi superiore al 50 %, aumentando il comfort.

 

Approccio ai criteri base per una corretta progettazione di edifici efficienti

Più volte, da diverso tempo, si è cercato di trovare una risposta adeguata circa il modus operandi necessario a realizzare edifici ad alta efficienza energetica, sottolineando, nel contempo, come fosse fondamentale ricorrere a un approccio rigoroso finalizzato a perseguire elevati standard di qualità. Pertanto, è indubbio, che, a una corretta progettazione, debba far seguito una altrettanto corretta esecuzione, senza dimenticare il ruolo importante del “controllo” delle due fasi che, in tal modo, vengono messe in stretta relazione e sinergia.

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