Pavimenti in resina: caratteristiche, tipologie, posa e manutenzione

Il costante perfezionamento della resina, usata inizialmente in ambito industriale, ha consentito di imporsi anche in ambito domestico e di sfruttarla per arricchire gli ambienti a piacimento: liscia, lucida, opaca, colorata, trasparente..


Il costante perfezionamento della resina, usata inizialmente in ambito industriale, ha consentito di imporsi anche in ambito domestico e di sfruttarla per arricchire gli ambienti a piacimento: liscia, lucida, opaca, colorata, trasparente..
I pavimenti in resina possono essere quindi realizzati con tecniche differenti che permettono di ottenere risultai diversi. 
Ciò consente di donare alla pavimentazione un alto valore artistico, valorizzando lo spazio a proprio piacimento.

 


“Pavimento –resina” è sinonimo di resistenza all’usura, ai graffi e all’abrasione, continuità perfetta e quindi facilità di pulizia.
La sua superficie presenta tutte le caratteristiche per essere per essere dipinta: le più lievi sfumature creano un tessuto artistico. Il tutto viene poi rivestito attraverso finiture a film lucide od opache.

 


Ci sono poi diverse tipologie tra le quali il pavimento in resina dipinto-vetrificato che, grazie alla resina vetrificante di natura extra lucida, permette di “affondare e sommergere” immagini, disegni e tutto ciò che è utile a decorare la vostra pavimentazione; i pavimenti matrici vetrificati che realizzano pavimentazioni in resina con effetti di profondità quasi tridimensionali e i pavimenti vetrificati colorati dove la resina presenta tonalità cromatiche morbide, pure e infine abbiamo i pavimenti spatolati che permettono di creare superfici monocromatiche o con profondità e finiture lucide/ opache/ satinate.
Pavimenti di resina di tutti i gusti che non solo permettono di cambiare facilmente lo stile del proprio pavimento, ma grazie alla loro impermeabilità e resistenza offrono vantaggi a livello economico, di manutenzione e di tempo.
Sono resistenti ai prodotti chimici, hanno una forte adesione alla superficie di supporto e la posa è rapida

Una volta scelto il pavimento non resta quindi che collocarlo nell’ambiente in cui vogliamo.
Si passa allora alla fase “posa pavimenti”.

Tra le tecniche più utilizzate per i pavimenti in resina sono quelle epossidiche che hanno grandi potenzialità, sono adatte sia per pavimentazioni interne ed esterne, sia per rivestimenti murali e controsoffitte. La resina epossidica è infatti un materiale sintetico, atossico e resistente con un’alta adattabilità che consente una grande versatilità all’uso.
Le tecniche per la messa in posa di un pavimento in resina cambiano però a seconda del materiale e della temperatura ambientale nel quale si opera.
I prodotti usati sono composti sostanzialmente da resine termoindurenti o da aditivi che fungono da leganti. Permettono di ottenere superfici prive di giunti ed estremamente compatte.
Bisogna però tener conto dell’umidità in quanto la resina è un materiale molto sensibile alla temperatura: il tutto sta nel prestare un po’ di attenzione.

Per quanto riguarda invece la manutenzione, il pavimento in resina non necessita di particolare cure: vanno utilizzati prodotti detergenti neutri e delicati per non danneggiare la lucentezza.
E dopo una quindicina di anni dalla posa si può pensare di effettuare un intervento di carteggiatura con una successiva riapplicazione di strato protettivo per donare al pavimento la lucentezza iniziale.

 

20/05/2012

Fonte:

http://www.retearchitetti.it

 

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