Rivestimento superfici con il Linoleum. Materiale ecologico e prodotto con sostanze naturali

Quando si parla di materiali ecologici si pensa spesso a sostanze innovative e high tech, mentre sempre più spesso di tratta del prodotto di tecniche antiche innestate su procedimenti moderni. In realtà le vie della sostenibilità sono le più diverse e l’anniversario appena passato ne è la riprova.

L’anno passato, infatti, ha segnato i 150 anni di storia del Linoleum, un tipo di pavimentazione che potremmo chiamare “democratica” visto lo scopo con cui è stata realizzata. Il 19 dicembre del 1863 il britannico Frederick Walton depositò il brevetto per il primo rivestimento sintetico, ossia il Linoleum – dal latino lino e oleum – pensato per realizzare rivestimenti da utilizzare nelle abitazioni più povere.

La storia del linoleum iniziò, però, alcuni decenni prima, nel 1823 quando il francese Chevenard realizzò un tappeto di feltro verniciato e coperto da uno strato di bitume per preservarlo dall’umidità, con uno scarso successo commerciale, mentre nel 1836 Elijan Galloway iniziò una serie di ricerche che culminarono nel brevetto, registrato nel 1851, del “Kamptulicon”, un rivestimento composto da una miscela di caucciù colorato e polvere di sughero applicata su di un supporto di tela che non ebbe successo a causa dell’aumento di prezzo del caucciù dovuto al moltiplicarsi dei suoi impieghi. Si tratta di esperienze ch furono fondamentali per arrivare al Linoleum poichè con esse si misero a punto le tecniche indispensabili per la sua realizzazione.

Oggi le materie che compongono il Linoleum sono naturali e più precisamente si utilizzano sughero, juta, olio di lino, farina di legno, pietre calcaree e resine naturali di vario tipo, rendendo così il Linoleum un materiale che assorbe, durante i proprio ciclo di vita più CO2 di quella che emette, ma non solo. L’utilizzo di sostanze naturali rende il Linoleum un materiale adatto a chi soffre d’allergie da gomma e possiede proprietà antibatteriche naturali cosa che lo rende adatto in quelle situazioni dove è necessario un alto grado d’igiene.

Il Linoleum non emette fumi tossici quando viene bruciato, trattiene poco lo sporco, è resistente alle bruciature superficiali – come quelle derivate dalle sigarette – possiede un’alta capacità antiscivolo e può essere smaltito a fine vita con i comuni rifiuti urbani, a patto che sia di recente realizzazione.

Fino agli anni ottanta, infatti, ad alcune varietà di Linoleum sono state aggiunte altre sostanze per aumentarne la resistenza al calore e alla corrosione, come l’amianto che è estremamente dannoso per la salute, ragione per la quale la rimozione e lo smaltimento di queste pavimentazioni deve essere effettuata con la massima cura.

Di solito la quantità d’amianto presente nel vecchio Linoleum è bassa ed è stabile, ma ciò non deve trarre in inganno poichè anche piccole quantità di fibre d’amianto possono essere dannose se respirate. Il problema non si pone con i prodotti odierni poichè metodologie di lavorazione innovative hanno consentito d’aumentare la qualità del Linoleum, utilizzando solo ed esclusivamente prodotti naturali.

15/02/2014

Fonte:

http://www.tekneco.it