Il solare termico conviene più del fotovoltaico, ecco perché

Nonostante il solare termico si riveli  nettamente superiore rispetto al fotovoltaico, rimane molto meno diffuso. Il problema potrebbe essere nell’incertezza normativa sugli incentivi

È sei volte più efficiente di un impianto fotovoltaico. Garantisce acqua calda e riscaldamento da fonti rinnovabili. E si ammortizza nel giro di 3-10 anni. Un impianto solare termico è un investimento vincente, a patto di saperne scegliere correttamente le caratteristiche.


La scelta principale quando si vuole installare un impianto solare termico ad uso domestico sta nella sua finalità: “Si vuole solo ottenere acqua calda sanitaria, o anche il riscaldamento degli ambienti?

 

Questa valutazione viene effettuata dal cliente, in base al budget e agli obiettivi di risparmio energetico, con la consulenza del tecnico chiamato a realizzare l’impianto, che considera i consumi e le caratteristiche dell’edificio”.

Più salgono i consumi, più aumenta la convenienza di un impianto solare termico con entrambe le funzionalità, che permette così di tenere del tutto spenta la caldaia anche nei mesi freddi dell’anno. I costi, però, aumentano di conseguenza. “Per una famiglia di quattro persone serve di solito un impianto che occupi una superficie di circa 1 metro quadrato a persona, e quindi 4 metri quadrati in tutto, se si vuole soltanto l’acqua calda. Per ottenere anche il riscaldamento, si può arrivare a 10 metri quadrati”. I costi variano molto a seconda della qualità dei componenti installati. Si parte da un minimo di 800 euro al metro quadro per arrivare sino a 1.500 euro. Un impianto da 4 m2 può quindi costare dai 3.200 ai 6mila euro, mentre si sale a 8.000-15.000 euro per uno da 10 m 2“Un impianto che costa di più funziona meglio, è più efficiente e dura più a lungo”, rileva l’esperto. Cercare il risparmio a tutti i costi, insomma, può essere controproducente, anche perchè un’efficienza minore non fa altro che allungare i tempi di ammortamento determinati dal risparmio in bolletta. 

Nonostante tutti i vantaggi e la maggiore efficienza rispetto al fotovoltaico (il rapporto costo/energia prodotta è di 6 volte migliore), il solare termico in Italia versa da due anni in una fase di stagnazione. Stando all’ultimo rapporto della European solar thermal industry federation (Estif), a fine 2011 la nuova capacità installata si era ridotta del 15%, dai 500mila m 2 del 2010 a poco più di 415mila m 2 (per una potenza di 290 MWth). La colpa, secondo l’analisi, risiede prevalentemente nell’ incertezza normativa che riguarda gli incentivi. Chi installa un impianto solare termico, infatti, usufruisce di una detrazione del 55% spalmata nell’arco di 10 anni (meno appetibile, dunque, rispetto alle tariffe riconosciute dai Conti Energia al fotovoltaico) e che scenderà al 50% dal 1 gennaio 2013 sino al 30 giugno. Gli incentivi sono stati prorogati di anno in anno, con una regolamentazione di breve periodo che ha lasciato a lungo il mercato nell’incertezza. A tutt’oggi si è in attesa di un Conto energia termico che fissi delle linee guida per i mesi a venire; stando alle prime indiscrezioni, il budget per gli incentivi indicato nelle prime bozze del decreto sarebbe però limitato a soli 700 milioni di euro.

 

15/07/2012

Fonte:

http://www.reteingegneri.it

Seguici su Facebook