Energia

Costi energie rinnovabili già competitive rispetto a quelle fossili in molte parti del mondo

Le energie rinnovabili sono troppo costose: l’abituale ritornello dei detrattori di queste tecnologie è stato smentito, numeri alla mano, da un recentissimo rapporto di Irena,  l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, che ha preso in esame i costi di produzione delle diverse fonti di generazione energetica.

In particolare,  le rinnovabili sono già oggi il modo più economico per produrre elettricità per quelle centinaia di milioni di persone nel mondo (in particolare nei Paesi in via di sviluppo) che non sono ancora connesse alla rete. Le energie alternative, inoltre, sono  diventate anche l’opzione meno costosa per estendere le forniture in quelle aree geografiche che possono contare su risorse adeguate, quali sole e vento.

L’analisi delle singoli fonti effettuata dall’Agenzia, però, riserva non poche sorprese. Irena, infatti, sembra puntare soprattutto sulla produzione di energia da biomassa: quando sono disponibili rifiuti agricoli o forestali a basso costo, i progetti più competitivi riescono a produrre elettricità a soli 0,06 dollari Usa per kWh.

Panoramica su certificazione energetica degli edifici

La certificazione energetica degli immobili è una sfida complessa, perché è complessa la struttura dei consumi d’energia che “ruotano” attorno e all’interno degli stessi e la normativa che vi si è creata attorno.

La cosa si complica ancora di più se consideriamo il fatto che da un lato negli edifici si stanno inserendo elementi di novità, come i sistemi a fonti rinnovabili, mentre dall’altro l’effettiva resa complessiva sotto al profilo energetico dell’edificio dipende dalla qualità dei materiali e dalla messa in opera degli stessi, due aspetti che da sempre in edilizia rappresentano questioni con molte ombre.

In questo panorama l’aspetto della certificazione, ossia la validazione “oggettiva” delle prestazioni energetiche è abbastanza complicata. Se da un lato, infatti, tutta la questione è definita dal Decreto Legislativo del 19 agosto 2005 che recepisce la direttiva 2002/91/CE dall’altro esiste una serie corposa di aggiornamenti, come il Decreto Legislativo 115/2008 che recepisce la direttiva 2006/32/CE, fissando una riduzione dei consumi energetici nostrani del 9%. Valore quest’ultimo necessario in un contesto più allargato come quello europeo, dove Bruxelles ha fissato degli obiettivi vincolanti, sia per la riduzione dei consumi energetici, sia per la diminuzione delle emissioni dei gas serra.

Detrazione stufe a pellet elevata al 50%

Una soluzione che sta sempre più prendendo piede nel nostro Paese è quella delle stufe a pellet, che assicurano un funzionamento molto efficiente (dal 75 al 90% di efficienza complessiva), e hanno un contenuto di Btu (unità di misura termica) 4-5 volte superiore rispetto al legno o ai trucioli di legno. Le stufe a pellet presentano anche emissioni di particolato molto basse, 50 volte meno rispetto alle vecchie stufe a legna, e 2-5 volte inferiori rispetto a quelle più efficienti.

Un’occasione per tutti i consumatori interessati a questa tipologia di apparecchi è rappresentata dal Decreto crescita varato a fine luglio, che prevede che nel periodo ricompreso tra il 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 per le opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici e allo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia sia prevista una detrazione fiscale del 50%, aumentata rispetto al precedente 36%. Il tetto massimo della detrazione è stato inoltre innalzato da 48.000 a 96.000 euro.

Modalità scelta stufa a pellet: analisi principali caratteristiche

Sul mercato sono presenti numerosi modelli alimentati a pellet, piccolo concentrato di segatura di legno non trattato e pressato, con estetica e tecnologia differente. Per quanto riguarda il secondo aspetto bisogna verificare l’esistenza dei presupposti di base per installare la stufa, quali la possibilità di posizionare la canna fumaria e una presa d’aria, ossia un foro di areazione che deve essere collegato con l’esterno dell’abitazione, la presenza di una presa elettrica per l’avvio e il funzionamento.

Per prima cosa bisogna decidere se optare per la tipologia ad aria oppure per quella ad acqua (idro). Quest’ultima permette di produrre acqua calda per uso sanitario e per i radiatori. La stufa ad aria consente di diffondere l’aria calda in più stanze, previo sistema di canalizzazione. Le dimensioni della stanza sono importanti, infatti circa il 30 % del calore prodotto dalla stufa rimane nella stanza, quindi se di potenza elevata potrebbe renderla invivibile.

Cosa è e come funziona un impianto fotovoltaico autonomo

In montagna si vedono sempre più spesso, nelle baite isolate, spuntare pannelli solari. Sono impianti fotovoltaici autonomi, simili a quelli adottati su camper e barche. Si tratta di soluzioni sempre più estese nei Paesi in via di sviluppo, dove le oggettive difficoltà ad allacciare alla rete elettrica nazionale comunità poste in luoghi impervi sono fattori che spingono verso la richiesta di impianti stand alone.

Tali sistemi possono essere rivolti all’alimentazione di singoli nuclei abitativi o strutturati per microreti: queste ultime sono, attualmente, la risposta più adatta da un punto di vista economico, sociale e tecnico alle esigenze di intere comunità isolate”

Strategia energetica nazionale: supporto nuovi biocarburanti e biometano

L’Italia cambierà rotta sulla promozione dei combustibili alternativi: meno spazio ai biocarburanti di prima generazione a favore di quelli di seconda e, soprattutto, sostegno al biometano.

La nuova politica per centrare l’obiettivo europeo del 10% di rinnovabili nei trasporti al 2020 è indicata nella nuova Strategia energetica nazionale: l’Italia ha finora raggiunto e superato gli obblighi Ue, passando dall’1% del 2007 al 4,5% del 2012. Inoltre, per attuare quanto richiesto a livello comunitario, è stato istituito un Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi che prevede la verifica del rispetto di alcuni criteri per il raggiungimento dei target al 2020 nonché per l’accesso agli incentivi.

Energie rinnovabili: obbligo certificazione per gli installatori

In tema di energie rinnovabili una fase spesso colpevolmente trascurata è quella relativo all’installazione vera e propria dell’impianto. Come è facile da intuire una cattiva installazione di una o più componenti può limitare, anche sensibilmente, le performance e la vita media di un’installazione.

Considerato poi che installatori, artigiani ed elettricisti rappresentano spesso l’unico punto di contatto tra il vasto pubblico dei non addetti ai lavori e le imprese del settore, è chiaro come la disponibilità di personale professionalmente qualificato costituisca una garanzia per la diffusione di tutte le energie rinnovabili.

Fotovoltaico: Italia secondo mercato mondiale

La potenza fotovoltaica annuale del nostro paese ha rappresentato più del 33% di tutto il mercato mondiale del 2011 e quello italiano è diventato il primo mercato mondiale dell’anno davanti alla Germania che comunque conserva il primato per potenza cumulata con 24.700 MW installati; l’Italia è seconda con 12.700 MW, che a maggio ha superato 13.160 MW.

Questi dati sono stati presentati ieri da Gerardo Montanino, direttore divisione operativa del Gestore Servizi Energetici (GSE) durante la quarta edizione de “ITALIAN PV SUMMIT, roadmap to grid parity”, in corso a Verona, con oltre 450 partecipanti registrati.

Consigli per risparmiare ottimizzando il riscaldamento domestico

In invernoriscaldare il nostro ambiente domestico è ovviamente necessario, ma purtroppo anche costoso. Si calcola infatti che il suo costo incida in media per oltre il 50% sul consumo energetico annuo. Con alcune accortezze però si può anche dimezzare tale costo.

Di seguito elenchiamo alcuni suggerimenti, dividendoli in quelli riferiti specificamente all’ambiente domestico – onde evitare di disperdere il calore o sminuirne la forza consumando inutilmente energia – e quelli riferiti agli impianti di riscaldamento. Infine, uno spazio sarà dedicato anche ad alcuni utili consigli per l’acquisto ottimale di un impianto di riscaldamento.

Stufa a pellet: cosa è, come funziona e quanto conviene

In questi tempi segnati dalla crisi economica ogni possibilità per risparmiare qualche euro non và trascurata; è il caso delle stufe a pellet, che negli ultimi anni hanno visto incrementare in modo vertiginoso le loro vendite. Ma è davvero conveniente la stufa  a pellet? Vediamo prima di spendere due parole sul loro funzionamento e sul loro combustibile, il pellet. Il pellet ha la forma di un piccolo cilindro legnoso; si ottiene dalla segatura di legno (scarti di lavorazione del legno), sottoponendola tramite macchinari specifici, ad altissime pressioni. I cilindri che ne derivano sono tenuti insieme da una sostanza naturale presente nel legno e chiamata "lignina", un prodotto quindi completamente ecologico e naturale. Da notare che prima dell'avvento dei pellets, gli scarti della lavorazione del legno venivano buttati.

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