Edilizia

Materiali isolanti utilizzati in edilizia: la fibra di legno

Nel campo dei materiali isolanti, in questi anni, sta avvenendo un massiccio movimento per la ricerca di materiali edili ecologici e sani. La lana di vetro e la lana di roccia, che sono stati a lungo utilizzati, sono stati etichettati come tossici (per via delle loro polveri sottili che sono state considerate cancerogene). Uno dei materiali che soddisfano queste condizioni, ma che è anche un ottimo isolante è lafibra di legno e le migliori imprese edili si stanno organizzando.

pannelli di fibra di legno sono realizzati prevalentemente con legno di pino e di abete. Il processo di produzione è molto particolare. Il legno viene trattato in speciali macchine che lavorano su processi termo-meccanici e frantumano in fibre molto fini il materiale. Subito dopo avviene la pressatura, che compatta le fibre e dona stabilità ai pannelli. Dopo l'essiccazione, per donare maggiore compattezza al materiale, viene aggiunto dell'allume che permette lo sprigionamento di resine naturali dal legno.

Breve guida all’isolamento termico dell’abitazione

L’isolamento termico dell’edificio rappresenta un intervento importante in sede di risparmio energetico, e richiede conoscenze tecniche adeguate nello stabilire materiale e spessore adeguati; ma in vista degli incentivi per gli investimenti nel settore edilizio volti ad una maggiore efficienza energetica degli edifici leggiamo un po’ di cosa si tratta e come si può intervenire.

Il tipo di costruzione o la tipologia dell’isolamento dipendono da vari fattori, tra cui anche le preferenze del committente, ma per ottenere un basso consumo energetico dell’edificio è preferibile adottare precisi modelli di costruzione e precise forme architettoniche. In questo caso la compattezza dell’edificio è la prima caratteristica del risparmio energetico, dove la superficie dispersiva è ridotta ai minimi termini e le sporgenze, le rientranze, gli incastri dovranno essere il più possibile evitati.

Come scegliere l’antifurto migliore per la propria abitazione

Gli antifurti si dividono principalmente in due grandi settori, il primo riguarda i sistemi di allarme che funzionano unicamente tramite i fili, detti anche via cavo, mentre i secondi sono quelli via radio. 
La prima cosa alle quale bisogna dare attenzione è che siano fabbricati da aziende riconosciute e che abbiano un certificato di qualità ed una garanzia reale.
Oggi installare un sistemi di allarme sta diventando una necessità e non è richiesta più da persone che devono proteggere suntuose ville o altro, ma da persone comuni, che abitano in appartamenti e non hanno un conto in banca a 9 zeri.

 

Antifurti abitazione: guida su tipologie e scelta

Cosa fare per individuare la migliore soluzione per dotare la propria casa di un impianto antifurto.

L'installazione di impianti antifurto non è solo più una pratica per proprietari di sontuose ville, ma anche per persone comuni; i ladri prendono di mira tutti: ognuno ha a qualcosa di prezioso in casa (TV, gioielli, oro, etc.) da proteggere.
La migliore protezione nasce dalla scelta di professionisti per l'installazione dei sistemi antifurto: ha un costo indubbiamente maggiore rispetto ad una soluzione fai-da-te, ma garantisce una maggiore sicurezza e la migliore soluzione che più si adatta alle vostre esigenze. Inoltre altri aspetti da non sottovalutare sono l'assistenza per la manutenzione dell'impianto e, all'inizio, la formazione per capire il funzionamento.

 

L’antifurto a tenda: cos’è e come funziona

I sistemi per contrastare i furti in casa sono tanti, e vanno dalla semplice sbarra alle avvolgibili fino a sofisticati sistemi di allarme con sirena che in molti casi possono essere disattivati dai ladri. Adesso è arrivato l'antifurto definitivo (forse). 

Un nuovo tessuto in poliestere sviluppato dal Fraunhofer Institute di Berlino (dove hanno inventato gli MP3) contiene dei fili conduttivi ricoperti d'argento che hanno un indubbio vantaggio sui classici sistemi di antifurto basati su sensori e sistemi ottici: le tende che se ne possono ricavare sono meno complesse.

 

Pro e contro dell’utilizzo del PVC come materiale da costruzione

Il PVC (Cloruro di Polivinile) è un materiale di origine sintetica (polimero), versatile, durevole, resistente al fuoco e alla corrosione, riciclabile e rappresenta il terzo prodotto di plastica più diffuso al mondo, dopo il polietilene e il polipropilene. Una recente ricerca indipendente e commissionata da Ecvm (European council of vinyl manufacturers), una divisione di Plastics Europe, l’associazione europea dei produttori di materie plastiche, che rappresenta il 100% dei produttori di plastica in Europa, ha fatto emergere un risultato veramente sbalorditivo: Il PVC, nei confronti di altri materiali naturali come il legno e il metallo, risulterebbe come il miglior prodotto in termini di costi-benefici. Lo studio mostra che in tre settori importanti delle costruzioni come i serramenti, le pavimentazioni e le tubazioni, il pvc è non solo la soluzione più “efficace” per quanto riguarda i costi d’installazione, ma è anche la migliore scelta per ciclo di vita rispetto agli altri materiali.

Ristrutturare abitazione: meglio infissi in pvc o in alluminio?

Il dilemma infissi in pvc o alluminio tormenta chi ristruttura casa soprattutto nelle grandi città.
In verità le nuove norme sul risparmio energetico e sull’isolamento termoacustico spingono verso l’utilizzo di materiali diversi rispetto al passato e il pvc è sicuramente uno di questi.

Considerando la durabilità nel tempo, la manutenzione, l’aspetto estetico, l’isolamento termoacustico e il prezzo, il pvc è più consigliato dell’alluminio per infissi di porte, finestre e persiane.
Infatti gli infissi in pvc prevedono non solo l’utilissima caratteristica dell’isolamento acustico, ma anche un maggiore livello di personalizzazione estetica, sia nella scelta dei colori che nell’opzione di aggiungere il legno per adattarsi ad uno stile interno.

 

Errata posa in opera può vanificare efficienza energetica

L’aumento dell’efficienza energetica negli edifici ha aperto dei nuovi scenari e dei nuovi problemi nell’edilizia, legati sia all’ottenimento dei risultati in termini di minori consumi, sia alla qualità degli interventi. Se da un lato, infatti, notiamo un sempre maggiore affinarsi delle tecnologie e dei materiali a monte dei cantieri, dall’altro si iniziano a riscontrare problemi sulla qualità energetica sulle opere finite.

Un esempio per tutti sono le opere di grandi architetti e le realizzazioni recenti che Legambiente ha declassato sul campo attraverso le termografie realizzate nel suo rapporto “Tutti in Classe A”. Gli anelli deboli della catena edilizia oggi riguardo questo aspetto sono la posa in opera, nel caso di ristrutturazione edilizia, o dell’esecuzione dei lavori in caso di una nuova costruzione. E non si tratta di questioni da sottovalutare poiché la creazione di un ponte termico, a causa di una realizzazione non accurata, può inficiare in maniera notevole una progettazione accurata e l’impiego di materiali ad alto contenuto tecnologico, con risultati pratici sul fronte dell’efficienza energetica molto deludenti.

Riqualificazione energetica edifici esistenti: una possibilità per uscire dalla crisi

Le cifre che raccontano il declino del settore edilizio negli ultimi mesi sono davvero preoccupanti: nel primo semestre del 2012 le casse edili hanno contato 240 mila posti di lavoro bruciati dalla crisi, con 45 mila imprese che hanno chiuso i propri cantieri. Complessivamente si stima che ormai la perdita di posti di lavoro tocchi le 600 mila unità, a cui si devono aggiungere  tantissimi professionisti ormai disoccupati, che ne rappresentano l’indotto.

La situazione pare davvero nera, ma non tutto sembra essere perduto per le imprese che sono riuscite a resistere. Esistono infatti all’interno del comparto edilizio due settori che hanno mantenuto un segno positivo :  il  risparmio energetico e la bioedilizia.

Cos’è la termografia ad infrarossi e che vantaggi assicura

La termografia ad infrarossi (IR) è una tecnica di indagine non distruttiva in grado di determinare le temperature di una superficie attraverso la misura della radiazione infrarossa emessa.

La mappa delle temperature viene visualizzata direttamente sullo schermo di una termocamera. Alla radianza (luminosità) di ogni pixel è associato il valore di temperatura corrispondente al punto del corpo esaminato.
Il termogramma, quindi, è una rappresentazione verosimile dell’oggetto indagato, dove si riconoscono proporzioni e forma.

Perché utilizzare una termocamera? Fino a qualche tempo fa si è utilizzato prevalentemente termometri ad infrarosso questa metodologia è affidabile ed utile per misurare singoli punti di temperatura ma, quando si devono rilevare aree o componenti di grandi dimensioni, i tempi aumentano ed è possibile lasciarsi sfuggire alcune aree. Con la termocamera è come se utilizzassimo contemporaneamente decine di migliaia di termometri ad infrarossi grazie alla risoluzione del sensore.

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