I laboratori di ricerca mondiali studiano le prime soluzioni a un problema emergente: alcuni metalli, utilizzati nell’ambito delle energie rinnovabili, stanno per diventare ancora più rari. Tra gli altri, indio, gallio, platino, tantalio. A sollevare la questione è un rapporto dell’Unione Europea.
Entro il 2030 la domanda per elementi quasi introvabili aumenterà di tre volte. Con un impatto su alcune tecnologie per l’utilizzo delle energie rinnovabili, identificate nello studio dell’Ue.
Ma è proprio l’esigenza di sviluppare alternative ad alimentare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative. A partire dall’industria del riciclo e dai laboratori universitari in Europa. Altrimenti, secondo il rapporto, sarà necessario esplorare in profondità la costa terrestre: per adesso le perforazioni marine non superano in genere i 200 metri al di sotto dei fondali, e la miniera record arriva a quattro chilometri dalla superficie.