Unione europea presenta un nuovo piano d’azione per facilitare lo sviluppo del settore dell’energia del mare

La forza e l’energia del mare sono note a tutti, tanto che da anni sono in campo studi e progetti sperimentali per cercare di sfruttare questa immensa potenza a fini di produzione elettrica. Le risorse energetiche oceaniche disponibili a livello mondiale, infatti, potenzialmente superano il nostro fabbisogno energetico attuale e futuro e potrebbero essere raccolte in molte forme, ad esempio attraverso l’energia del moto ondoso e l’energia mareomotrice.

L’energia oceanica potrebbe inoltre contribuire a bilanciare la produzione di energia proveniente dalle fonti rinnovabili intermittenti, quali l’energia eolica e l’energia solare, per garantire un approvvigionamento globale costante della rete con energie rinnovabili.

Senza contare le opportunità assicurate dalla possibile creazione di nuovi posti di lavoro, altamente qualificati, in particolare nelle zone costiere dell’Europa spesso caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione. In realtà, per il momento, al di là di qualche interessante applicazione sperimentale non si è ancora andati.

I problemi, infatti, non sono di poco conto: innanzitutto, i costi tecnologici sono elevati e l’accesso ai finanziamenti risulta difficile. Sussistono poi notevoli ostacoli infrastrutturali, tra cui i problemi di collegamento alla rete o l’accesso ad adeguate strutture portuali e a navi specializzate. Non mancano poi, naturalmente, barriere amministrative, tra cui le complesse procedure di autorizzazione e di licenza, che possono ritardare i progetti e aumentare i costi. L’Unione europea, però, è intenzionata a cambiare marcia, tanto che nei giorni scorsi i commissari Maria Damanaki e Günther Oettinger hanno presentato un nuovo piano d’azione volto a facilitare l’ulteriore sviluppo del settore dell’energia oceanica rinnovabile in Europa.

Un elemento centrale di questo piano sarà la creazione di un Forum sull’energia oceanica, che riunirà i soggetti interessati al fine di rafforzare le capacità e promuovere la cooperazione. Obiettivo dichiarato è condurre il settore nascente dell’”Energia blu” verso la piena industrializzazione, perché il suo sfruttamento dovrebbe contribuire alla decarbonizzazione dell’economia dell’Ue e fornire all’Europa un’energia rinnovabile sicura e affidabile. Entro il 2050, infatti, l’energia marina dovrebbe assicurare circa 100 GW di potenza installata al Vecchio Continente, nonché la creazione di decine di migliaia di posti di lavoro.

Günther Oettinger, commissario europeo responsabile per l’Energia, ha dichiarato: “L’energia oceanica possiede un potenziale considerevole per aumentare la sicurezza di approvvigionamento. La comunicazione intende contribuire a promuovere l’innovazione tecnologica e a conseguire e andare oltre gli obiettivi della strategia Europa 2020. Lo sviluppo di un’ampia gamma di fonti di energie rinnovabili, fra cui l’energia oceanica, facilita inoltre la loro integrazione nel sistema energetico europeo”.

05/02/2014

Fonte:

http://www.tekneco.it

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