Guida illuminazione domestica: tipologie di lampadine disponibili e consigli per l’illuminazione dei singoli ambienti domestici

L’illuminazione è l’applicazione elettrica più diffusa nel settore domestico e costituisce poco più del 10% del consumo di energia in casa. Da oltre due secoli le lampadine inventate sono state molteplici. Tra quelle più diffuse ancora in uso, si ricordano:

1. Lampadine a incandescenza, dove la produzione di luce avviene portando un filamento metallico di tungsteno all’incandescenza, alla temperatura di 2700 K, per effetto Joule. Nelle lampadine a incandescenza, solo il 5% dell’energia che le alimenta viene convertita in luce, il rimanente 95% viene sprecato in calore. L’8 dicembre 2008, la Commissione Europea per l’Energia ne ha approvato però la messa al bando in tutti gli Stati membri, secondo un programma di progressiva sostituzione a partire dal settembre 2009, con completamento entro il 2012.

 

2. L’alternativa più diffusa per le lampadine a filamento sono le lampade a LED, alimentate da un apposito circuito elettronico, il cui scopo è principalmente quello di ridurre la tensione di rete ai pochi volt richiesti dai LED. La luce viene prodotta attraverso un processo fisico nella giunzione del diodo, chiamato “ricombinazione Elettrone-Lacuna” che dà origine all’emissione di fotoni, di colore ben definito dipendente dall’energia liberata nella ricombinazione.

Sono ormai di uso consolidato i LED monocromatici come il rosso, il giallo, il verde e il blu, nonché tutte le loro combinazioni, solo recentemente è stato possibile realizzare LED che producano luce bianca. Diversamente dalle lampadine a incandescenza che terminano la loro vita con la bruciatura del filamento, i LED degradano lentamente con una perdita della luminosità che scende al 20-30%. Da un punto di vista economico i LED sono più costosi delle lampadine a filamento, ma la durata di funzionamento di un LED, che si aggira intorno alle 50 000-80 000 ore, è ben superiore alla vita di una lampadina tradizionale. Dal punto di vista energetico, i LED sono molto più efficienti delle lampadine a filamento poiché il 50% dell’energia assorbita produce illuminazione e pertanto la quantità di energia sprecata sotto forma di radiazione infrarossa e di calore rilasciato nell’ambiente sono molto ridotti rispetto alle tecnologie di illuminazione tradizionali.

 

3. La lampada fluorescente, invece, è un particolare tipo di lampada a scarica in cui l‘emissione luminosa visibile è indiretta, cioè non è emessa direttamente dal gas ionizzato, ma da un materiale fluorescente (da cui il nome). Questo tipo di lampade sono erroneamente chiamate lampade al neon o tubi al neon, ma non sempre contengono neon e in realtà il loro funzionamento è dovuto principalmente alla presenza di vapori di mercurio e di materiali fluorescenti, e non al neon. Il materiale fluorescente di cui è ricoperto il tubo, investito da tali radiazioni, emette a sua volta luce visibile. Poiché la luce visibile ha una frequenza e quindi una energia minore di quella ultravioletta, la trasformazione prodotta dal materiale fluorescente comporta una inevitabile perdita di energia, sotto forma di calore, che determina il riscaldamento del tubo. Una differente composizione del materiale fluorescente permette di produrre una luce più calda oppure più fredda.

 

4. Infine, vi è la ancora poco diffusa, ma destinata a diventare quella predominante, tecnologia dei polimeri organici. Essa si basa su materiali plastici (polimeri) in grado di emettere luce per elettroluminescenza se attraversati da corrente elettrica. Una classe particolare ma non l’unica di questi materiali sono gli OLED. I principali vantaggi risiedono nell’economia di esercizio, nel buon rendimento luminoso e nella possibilità di lavorare i corpi illuminanti in fogli di forma arbitraria. Potrebbero per esempio tappezzare il soffitto o le pareti, generando una luce diffusa di varia tonalità, non abbagliante e senza ombre. Con questa tecnologia si riuscirebbe a convertire in luce oltre il 70% dell’energia elettrica che si consuma, ma al momento l’impianto risulta essere molto più costoso per lumen emesso, rispetto ad altri sistemi.

 

Passiamo ora a utili consigli per l’illuminazione domestica, dividendoli in base ai vari ambienti della casa.

 

 

 

Cucina:

Sul banco di lavoro. Serve una luce che permetta di vedere bene e che non alteri i colori dei cibi. Sotto i pensili, per avere un’illuminazione diretta sul piano di lavoro, è meglio un’alogena. Può essere uniforme, data da una canalina fluorescente di circa 24 watt che corre lungo e sotto tutti i mobili. Una novità è il pannello luminoso: si mette sulla parete dietro ai fornelli dove, di solito, c’è la ceramica e assicura una buona illuminazione su tutto il piano. Funzionano molto bene anche le piccole lampadine alogene messe come faretti (da 30 watt) sotto i pensili, perché fanno una bella luce bianca. Attenzione che le luci usate in cucina siano certificate a norma: devono resistere agli spruzzi d’acqua, essere protette e sicure.

Stesso discorso anche per le prese. Sul piano di lavoro mettetene più di una: la posizione giusta è almeno a cm 60 dal lavello e dai fuochi. È anche utile predisporre, quando è possibile, un vano largo cm 90, chiuso da un’antina. in cui tenere i piccoli elettrodomestici. Se non avete i pensili potete illuminare la zona lavoro installando sotto le mensole delle canaline con luce diffusa, data da una lampada fluorescente. Altrimenti potete usare dei faretti orientabili da posizionare a soffitto, oppure un gruppo di spot ai due angoli della stanza che proiettano una bella luce puntiforme (cioè diretta) sul piano di lavoro.

Sopra il tavolo: la luce qui deve conciliare il piacere di stare insieme, quindi dev’essere calda. Scegliete lampade a luce riflessa, che non abbagliano, o lampadari regolabili in altezza, che dovranno arrivare molto vicino al tavolo e illuminare solo il piano, lasciando un po’ di penombra intorno. Le lampadine adatte sono quelle a incandescenza da 100 watt o alogene con dimmer (variatore di intensità), anche da 200 watt.

Illuminazione del soffitto. Al posto della sospensione potete mettere spot da 150 watt che illuminano a un raggio circoscritto solo il tavolo. E se volete creare un’atmosfera rilassante mettete una fonte luminosa dietro la tenda (v. piantina). Basta un tubo di fluorescenza, posizionato in alto, sotto il cassonetto o a soffitto, che può rimanere acceso tutta la sera, perché è a basso consumo. Che effetto fa? È come se fosse sempre giorno.

Alle pareti: mettete un’applique che illumina in modo radente. Darà un buon effetto luminoso soprattutto se il fascio è diretto sia in basso che in alto. Ma attenzione: il muro dev’essere uniforme e perfetto, altrimenti la luce ne rivela i difetti. Potete scegliere fra le lampadine a risparmio energetico, quelle alogene che fanno una bella luce bianca ma consumano, e quelle a incandescenza. La potenza consigliata? Minimo 100 watt.

 

 

Bagno

Intorno allo specchio: le luci più adatte per evitare ombre e per non vedersi bianchi come cadaveri sono quelle filtrate (protette da uno schermo) che illuminano in modo diffuso tutta l’area e non sparano negli occhi. Se avete uno specchio con una bella cornice che volete valorizzare scegliete una lampada sola, centrale, con tubo opalino, da mettere 3-4 cm sopra lo specchio. Oppure due applique posizionate in alto, agli angoli dello specchio, leggermente sporgenti. Se preferite luci laterali, l’unica soluzione è una fila di lampadine opaline. Ma in questo caso lo specchio non deve avere la cornice, altrimenti si creano delle ombre. La potenza delle lampadine dipende dall’altezza dello specchio e dalla possibilità o meno di avvicinarsi allo stesso: per la lampada centrale va bene un’alogena da 150 watt: mentre per le luci laterali bastano tre lampadine a incandescenza da 40 watt.

Sotto le mensole: se avete ripiani in muratura o in cartongesso inserite nella parte inferiore dei faretti alogeni direzionabili che abbiano una buona resistenza ali umidità. La potenza dipende dall’effetto desiderato: generalmente sono di 60 watt l’uno.

Prese sicure: per norma devono essere a cm 65 di distanza dal punto acqua e a un’altezza di circa cm 110. Prevedete una presa per il phon e il rasoio e un interruttore per la luce dello specchio. Una sola presa per 1 aspirapolvere può essere posizionata in basso vicino alla porta in un punto sicuro. È obbligatorio per legge un campanello nella doccia e sulla vasca installato a muro con un cordino.

 

Camere da letto

Le luci per la notte e per la lettura. Se volete leggere a letto senza disturbare chi vi sta accanto è importante trovare una soluzione che non dia fastidio né ai vostri occhi né a chi cerca di riposare. Abbandonate le classiche lampade da appoggio sul comodino, sconsigliate perché fanno una luce diffusa che illumina tutta la stanza disturbando chi dorme: l’illuminazione ideale per la lettura è data da lampade a sospensione a luce diretta. Si tratta di un filo, sul quale è agganciata una piccola lampada. che pende fino a circa cm 50 dal comodino. La luce dall’alto non fa ombre, crea un fascio conico luminoso intorno al comodino, illumina il libro benissimo e non dà noia a chi vi sta accanto. Le lampadine utilizzate sono quelle dicroiche (con il riflettore incorporato) a fascio largo da 35 watt.

Per vedere bene negli armadi: la soluzione migliore, e anche la più economica. è quella di mettere dei microswitch alle cerniere delle ante. Sono come piccoli interruttori sensoriali che accendono la luce quando aprite l’anta. Potete decidere di mettere queste luci in un secondo momento, anche su un vecchio armadio: per illuminare installate sotto í ripiani delle luci lineari fluorescenti, che trovate in commercio (prodotte da Philips e da Osram). ognuna di 6 watt circa.

 

Per tutta la stanza: potete scegliere di mettere a soffitto dei faretti alogeni a luce diretta, con fascio largo, che portano lampadine dieroiche da 50 watt l’una. Regalano un effetto gradevole e si possono accendere anche mentre guardate la televisione. Per non lasciare zone d’ombra e avere una buona luminosità, i faretti devono essere posizionati in un certo modo. Come? Le circonferenze dei fasci luminosi devono sovrapporsi l’una con l’altra e andare a toccare le pareti della stanza. Solitamente è preferibile mettere più file di farettì di minore intensità (sei da 20 watt l’uno. anziché tre faretti da 50 watt): così si coprono più zone e si ha un effetto ancora più gradevole. Per avere un‘illuminazione rilassante sono perfette due applique a luce indiretta che illuminano tutta la stanza, a 360 gradi. con il diffusore in vetro opalino. Meglio se hanno il variatore di intensità luminosa che si comanda attraverso un interruttore a muro, di solito posizionato vicino al letto. Le lampadine sono alogene da 75-100 watt. Al posto delle applique si può decidere di mettere una piantana a luce indiretta con una lampadina alogena da 150-200 watt e sempre dotata di dimmer. Deve avere il diffusore con vetro opalino (satinato, sabbiato o ambrato), perché rifrange tutti i fasci di luce e li diffonde omogenei intorno alla lampada.

Per lo spazio del trucco: se volete una buona illuminazione nella zona toilette posizionate le lampade attorno allo specchio o sulla parete sovrastante. Vanno bene una o due applique con vetro opalino, simili a quelle dei camerini dei teatri, di piccole dimensioni e non troppo potenti, perché devono fare luce solo nella zona dove vi truccate (sono sufficienti lampadine alogene da 60 watt). Anche in questo caso il dimmer è importante e l’interruttore di variazione si mette direttamente sullo specchio.

 

 

Salotto

Zona lettura: è la zona dove si trascorrono i momenti di relax e si sta con gli amici. Qui ci vuole una lampada che illumini l’angolo lettura e conversazione, sul tavolino o da terra, con paralume di vetro o tessuto e lampadina a incandescenza da 100 watt. Per leggere va bene una lampada da appoggio; con doppia sorgente luminosa e lampadina a incandescenza o a basso voltaggio. Meglio se dotata di dimmer, per regolarne l’intensità luminosa.

Nella zona tivù: guardare la televisione al buio non fa bene. Mettete una luce vicino all’apparecchio: da appoggio sulla libreria, o un piccolo faretto dall’alto con un fascio tenue (fluorescente da 25 watt) che sfiora la parete. L’importante è che non sia una luce diffusa: la lampadina dev’essere nascosta da uno schermo o da un paralume oscurante.

Per illuminare i quadri: si usano le applique. Sceglietele con piccole alogene o lampadine poco potenti e mettetele sopra il quadro a una distanza di cm 20/25. Queste lampade devono avere il braccio sporgente e orientabile per superare lo spessore della cornice ed evitare brutte ombre. Un’altra soluzione è quella di mettere a soffitto, sopra il divano, cinque faretti, con fascio luminoso inclinato a 45 gradi che rischiara le pareti dove ci sono i quadri. Un soffitto stellato se avete un controsoffitto e potete investire tra i 500 e i 1.000 euro regalatevi un cielo stellato. Si tratta di fibre ottiche che creano un aspetto stellare molto gradevole, con una luce morbida, quasi palpabile. Potete averle con luce bianca o con speciali filtri che permettono di cambiare colore secondo il vostro stato d’animo. Quali prese? La prima decisione da prendere è stabilire la posizione dei punti luce, perciò bisogna già avere un’idea dell’arredamento. In generale è meglio predisporre prese su tutte le pareti, perché la casa è sempre in evoluzione. Prevedete le prese per l’aspirapolvere, di tipo industriale, in punti ben definiti, comodi per raggiungere ogni angolo.

Evitate le lampadine a risparmio energetico negli spazi di casa dove trascorrete solo poco tempo, per esempio negli ambienti di passaggio. Dopo una giornata in ufficio sotto neon fluorescenti dovete far riposare gli occhi con una luce diversa (a incandescenza). Create un’atmosfera rilassante sacrificando I’euro di luce spesa in più, per investirlo in una migliore qualità di vita. Il risparmio lo otterrete usando alogene con trasformatore da 12 volt: solo consumando 50 watt avrete una luce pari a quella di una lampadina a incandescenza da 100 watt.

Seguendo questi consigli si avrà una buona illuminazione laddove serve davvero, consentendo un buon comfort abitativo e un notevole risparmio energetico in casa.

 

10/09/2011

Fonte:

http://www.reteingegneri.it

 

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