Guida alle caldaie per il riscaldamento abitazione: tipologie, caratteristiche, vantaggi, svantaggi, consigli

La CALDAIA è il centro dell’impianto di riscaldamento tradizionale: per questo motivo, per risparmiare e ottenere il massimo prima di acquistarla bisogna capire le proprie esigenze e cosa si vuole da una caldaia.

La scelta del tipo di caldaia deve essere fatta a partire da alcune considerazioni e da alcuni dati: dimensione, struttura e posizione della casa innanzi tutto e, poi, composizione e abitudini del nucleo familiare.

È evidente, infatti, che le necessità di riscaldamento di una famiglia di 4 persone in un appartamento di 120 m² sono diverse rispetto ad una coppia che vive in un appartamento di 60 m² e che per lavoro magari trascorre fuori casa gran parte della propria giornata.

La caldaia può essere destinata solo al RISCALDAMENTO DELLA CASA o anche al RISCALDAMENTO DELL’ACQUA per usi sanitari (in modo istantaneo o per accumulo).

In quest’ultimo caso, è possibile avere la produzione istantanea di acqua calda (quando si apre il rubinetto, la caldaia si accende e inizia a riscaldare l’acqua) o la produzione ad accumulo (viene riscaldata l’acqua di un serbatoio, la cui capacità varia in media da 60 a 100 litri).

Vediamo le principali tipologie di caldaia, evidenziando in ciascuna aspetti positivi e vantaggi per il consumatore.

 

CALDAIA A CONDENSAZIONE

Sono attualmente le caldaie che utilizzano la tecnologia più avanzata: permettono di recuperare parte del calore contenuto nei gas di scarico sotto forma di vapore acqueo, consentendo un migliore sfruttamento del combustibile. In questa maniera, si hanno rendimenti più alti e consumi più bassi.

Infatti, mentre nelle caldaie tradizionali i gas residui della combustione sono espulsi ad una temperatura di circa 110°C, nella caldaia a condensazione, prima di essere espulsi, i gas attraversano uno scambiatore di calore, all’interno del quale il vapore acqueo condensa, cedendo parte del calore latente di condensazione all’acqua del circuito primario.

I gas di scarico quindi fuoriescono ad una temperatura di 40°C e viene recuperato il calore che altrimenti sarebbe andato disperso.

A parità di energia fornita, la caldaia a condensazione consuma meno combustibile rispetto ad una di tipo tradizionale. Infatti, la quota di energia recuperabile è dell’ordine del 16-17%.

Le caldaie a condensazione esprimono il massimo delle prestazioni quando sono utilizzate con impianti che funzionano a bassa temperatura (30-50°C), come ad esempio con impianti a pannelli radianti, riscaldamento a pavimento o a zoccolino.

 

CALDAIA A CONDENSAZIONE A TIRAGGIO FORZATO (o di tipo C)

Presentano molti vantaggi:

-                  Sicurezza. Sono caldaie a tenuta stagna che prelevano aria dall’esterno e scaricano i fumi fuori, attraverso fori praticati nelle pareti. Questo significa che i fumi di scarico non entrano in contatto con l’interno dell’ambiente.

-                  Efficienza. Garantiscono un’efficienza migliore anche del 30% rispetto a quelle con bruciatore ad aria soffiata, atmosferiche o GPL.

-                  Economicità. Con tale tipo di caldaia si può risparmiare fino al 20% sull’acqua calda a 80°C e fino al 30% sull’acqua calda a 60°C. Se viene installata in un locale all’interno dell’abitazione, si evita di farla entrare in contatto con l’aria fredda. L’aria presa dall’esterno ha modo di preriscaldarsi nelle tubature, permettendo di risparmiare energia.

 

CALDAIA A PREMISCELAZIONE

La combustione avviene nel bruciatore con un bilanciamento perfetto tra metano ed aria e con un rendimento sopra il 90%, anche nei periodi non freddi.

Rispetto alle caldaie tradizionali, i consumi sono ridotti del 10% con un abbassamento anche delle emissioni inquinanti.

 

CALDAIA SOLARE

È la soluzione ottimale per ottenere riscaldamento e acqua calda sanitaria tagliando le spese di combustibile ed eliminando le emissioni di CO₂. Essa infatti sfrutta il calore solare termico e viene integrata a gas metano, gasolio o GPL.

Il costo di investimento è pari a quello di una caldaia a condensazione e si possono utilizzare gli incentivi e detrazioni fiscali.

Naturalmente, bisogna mettere in conto il costo dei lavori di adeguamento degli impianti già esistenti, il collegamento alla rete di distribuzione idraulica, il posizionamento dei pannelli solari sul tetto (se sono posizionati per terra, bisognerà prevedere un sistema di pompaggio).

Se nella casa è già presente una caldaia istantanea a gas a controllo elettronico per la produzione dell’acqua calda sanitaria, è possibile collegare il sistema solare all’impianto termico esistente: in questa maniera si fornirà acqua preriscaldata. Questa soluzione permette di risparmiare sulla bolletta del gas e di disporre di acqua calda senza limiti di consumo, utilizzando al massimo le capacità del pannello solare.

 

I consigli:

-                  Fate attenzione alla marcatura CE: tutte le caldaie ne devono essere dotate, secondo le direttive della Comunità Europea.

-                  Per il montaggio è bene rivolgersi a un tecnico qualificato, iscritto alla Camera di Commercio e all’Associazione Artigiani: l’installatore ha infatti il compito di rilasciare la “dichiarazione di conformità dell’impianto”, di verificare il corretto tiraggio della canna fumaria e di controllare il funzionamento dell’intero impianto, secondo i requisiti essenziali della Direttiva Europea 90/396.

-                  Osservate infine la manutenzione periodica (una volta l’anno) per verificare la corretta efficienza e la verifica del rendimento di combustione (ogni due anni) per verificare la sostenibilità ambientale dell’impianto.

 

 

15/11/2012

Fonte:

http://www.euroconsumatori.eu

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